Dalle indicazioni del decreto n. 212/2023, il meccanismo salva spese previsto per i contribuenti riguarda solamente coloro che hanno optato per le opzioni di cessione del credito o sconto in fattura. Non vale invece per chi ha optato per la detrazione. I dettagli.
Il 31 gennaio è arrivata un’altra sconcertante novità che ha ad oggetto le modifiche alla disciplina del superbonus e l’abbattimento delle barriere architettoniche:
il meccanismo salva spese
previsto dal decreto n. 212/2023.
La legge di conversione è stata già approvata dalla Camera, non resta il via libera definitivo del Senato.
Tuttavia non mancano alcuni nodi da sbrogliare che riguardano proprio questo meccanismo appena introdotto che, come sappiamo, blocca il recupero delle somme relative al bonus fiscale prescelto qualora i lavori non siano stati completati e nel caso in cui non venga rispettata la regola del salto di classe energetica.
Una possibilità che riguarda
SOLAMENTE
i contribuenti che abbiano optato per l’opzione indiretta
della cessione del credito o lo sconto in fattura.
Chi avrà invece scelto la terza via, la detrazione, sarà ESCLUSO.
Il meccanismo salva spese è stato ideato proprio per evitare che si richiedano indietro importi per spese già sostenute ma che riguardano lavori non conclusi entro i termini previsti dalla normativa.
E non è tutto!
IL RISCHIO
per i contribuenti che avranno deciso di portare in detrazione l’agevolazione, è quello di vedersi chiedere la restituzione integrale del bonus anche per i lavori già terminati.
Infatti la scadenza del 31 dicembre 2023 valeva per il pagamento delle somme.
Situazione complessa per chi ha ancora dei conti da pagare sul tavolo.
Ma è anche vero questo….che in alcuni casi la scelta della detrazione è una decisione più che obbligata.
Lo è stata per chi ha presentato la CILA dopo il 17 febbraio 2023, che non ha nemmeno avuto la possibilità di scegliere lo sconto né tantomeno la cessione.
Persino i contribuenti incapienti che, alla scadenza del 30 novembre 2023 per la remissione in bonis, sono stati costretti a optare per la detrazione.
Insomma la volontà di molti sarebbe quella di recuperare almeno una parte dell’agevolazione, spiraglio che sembra allontanarsi date queste ultime notizie.