La gestione dei crediti fiscali legati al Superbonus e ad altri incentivi edilizi può riservare qualche imprevisto. Non sono rari i casi in cui, controllando il proprio cassetto fiscale, emergono importi superiori a quelli realmente spettanti.
La questione si fa ancora più rilevante alla luce della campagna di controllo annunciata dall’AgenErrori materiali, imprecisioni nelle comunicazioni o nella gestione delle pratiche possono infatti generare crediti non dovuti, che, se non affrontati correttamente, rischiano di esporre a sanzioni o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Fortunatamente, anche in presenza di crediti erronei, è possibile intervenire tempestivamente pe regolarizzare la situazione, spesso senza incorrere in penalità.
Una gestione accurata e trasparente consente di correggere l’errore e chiudere la pratica in modo sicuro.
Verificare l’utilizzo dei crediti
La prima operazione da compiere consiste nel verificare se i crediti risultano già utilizzati o se sono stati ceduti tramite sconto in fattura.
Da questa analisi preliminare dipendono le modalità di intervento:
- Comunicazione di cessione non ancora trasmessa: Se è stata comunicata l’intenzione di cedere i crediti, ma la trasmissione non è ancora avvenuta, non vi è alcun rischio immediato. In questo caso, il credito non ha ancora rilevanza fiscale effettiva e può essere correttamente rettificato. Sarà sufficiente predisporre un documento integrativo che chiarisca l’errore, senza necessità di rifare le fatture. L’impresa dovrà ricevere il rimborso della differenza, ma non sono previste sanzioni.
- Comunicazione trasmessa, ma credito non ancora accettato: Nel caso in cui la comunicazione sia stata inviata, ma il cessionario non abbia ancora accettato i crediti, è ancora possibile correggere la situazione. Il cessionario potrà rifiutare i crediti ricevuti, consentendo di procedere agli aggiustamenti contabili senza incorrere in sanzioni.
- Crediti accettati ma non ancora utilizzati: Se il cessionario ha già accettato i crediti, ma non li ha ancora utilizzati, la rettifica richiede la sua collaborazione attiva. Sarà necessario predisporre una richiesta di annullamento firmata da entrambe le parti. Anche in questo scenario, la regolarizzazione può avvenire senza sanzioni.
Se, invece, il cessionario ha già utilizzato i crediti, sarà necessario procedere alla restituzione delle somme non spettanti all’Erario, ripianando l’ammanco creato nel bilancio pubblico.
Le sanzioni: quando si applicano
La presenza di sanzioni dipende principalmente dal momento in cui viene regolarizzata la situazione.
Se i crediti non sono ancora stati utilizzati, è possibile evitare l’applicazione di sanzioni e interessi.
Tuttavia, sarà fondamentale fornire prova documentale del mancato utilizzo dei crediti.
A tal fine, è consigliabile ottenere una dichiarazione scritta da parte del cessionario, corredata da una stampa aggiornata del proprio cassetto fiscale, che attesti il non utilizzo dei crediti.
Per il futuro, la normativa prevede che i crediti non possano essere impiegati immediatamente, facilitando così la dimostrazione del loro stato.
Affrontare la gestione di crediti Superbonus non dovuti richiede attenzione, tempestività e una buona dose di trasparenza.
È essenziale intervenire rapidamente, prima che i crediti vengano utilizzati da terzi, per limitare i rischi e chiudere la vicenda senza conseguenze sanzionatorie.