La Corte di Cassazione ha chiarito che la creazione e la cessione di crediti inesistenti rappresenta una truffa aggravata, anche se tali crediti non vengono mai utilizzati o riscossi.
Il tema del Superbonus e della gestione dei crediti fiscali torna sotto i riflettori con una recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha chiarito un aspetto cruciale: la creazione e la cessione di crediti d’imposta inesistenti rappresenta una truffa.
Quando si configura il reato?
Secondo la Suprema Corte, il reato si consuma nel momento in cui si esercita una delle opzioni previste, come la cessione del credito o lo sconto in fattura, senza che vi siano presupposti necessari,
ovvero senza che i lavori previsti per il Superbonus siano effettivamente realizzati.
Questo significa che, anche senza l’effettivo utilizzo del credito, il danno per lo Stato è già concretizzato nel momento stesso in cui il credito fittizio viene generato e ceduto.
Questa interpretazione segna un punto di svolta, smentendo l’idea che il danno per l’erario si verifichi solo nel caso in cui i crediti vengano compensati o incassati.
La sentenza del 13 dicembre 2024 ha ribadito che
l’invenzione di un credito d’imposta, indipendentemente dal suo utilizzo, costituisce un illecito.
Come funziona la cessazione del credito?
Come sappiamo il Superbonus 110% ha introdotto la possibilità di applicare uno sconto in fattura o di cedere il credito d’imposta a terzi, come banche o istituti finanziari.
Tuttavia, per poter procedere con queste operazioni, è necessario disporre di specifici documenti che atestino la regolarità dell’intervento:
- visto di conformità: certifica che sussistono i requisiti necessari per ottenere la detrazione fiscale.
- asseverazione tecnica: verifica la congruità delle spese sostenute e la conformità dei lavori eseguiti.
Il rischio delle truffe legate al Superbonus
Se i lavori non vengono realmente eseguiti, ma si procede comunque con la creazione e la cessione del credito, il reato di truffa si concretizza immediatamente.
La sentenza della Cassazione è un chiaro monito per chiunque voglia approfittare indebitamente delle agevolazioni fiscali legate al Superbonus.
È FONDAMENTALE assicurarsi che ogni operazione venga svolta nel rispetto della normativa vigente, evitando di incorrere in rischi legali che potrebbero avere conseguenze molto gravi.
La lotta alle frodi fiscali legate al Superbonus si fa sempre più serrata, e questa sentenza rafforza la posizione delle autorità nel contrastare gli abusi.
Affidarsi a professionisti qualificati e operare con la massima trasparenza è l’unico modo per evitare di incorrere in pesanti sanzioni.
Il consiglio è chiaro:
meglio prevenire che trovarsi coinvolti in situazioni complesse con conseguenze economiche e legali rilevanti.