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Bonus edilizi sospesi

Quali conseguenze ci possono essere e come comportarsi se il Comune blocca i lavori, per non perdere i benefici fiscali già ottenuti o in corso di richiesta.

Per poter usufruire in pieno delle detrazioni fiscali, è fondamentale che gli interventi si concludano entro i termini previsti dal titolo edilizio (come la SCIA o il Permesso di Costruire).

Non basta aver raggiunto un determinato stato di avanzamento dei lavori (SAL): l’Agenzia delle Entrate richiede infatti che l’opera sia completata e certificata.

Cosa significa la sospensione del titolo edilizio

Quando il Comune decide di sospendere il titolo edilizio, interrompe ufficialmente la possibilità di proseguire i lavori.

Questa situazione può derivare da abusi edilizi, irregolarità documentali o motivi legati alla sicurezza.

La buona notizia è che, se vengono risolte le problematiche contestate, la sospensione può essere annullata e il cantiere può ripartire.

Tuttavia, per i bonus edilizi tradizionali (ristrutturazione, ecobonus, sismabonus, bonus facciate), la normativa è particolarmente rigida: in caso di violazioni edilizie gravi, le agevolazioni possono essere revocate anche retroattivamente.

Non basta un piccolo errore formale: serve una difformità sostanziale per far decadere i benefici fiscali.

Superbonus: un regime con regole più specifiche

Il Superbonus, soprattutto quando gestito tramite CILAS, prevede criteri più dettagliati.

La perdita dell’incentivo fiscale avviene solo in casi ben precisi, come:

  • mancata presentazione della CILAS;
  • realizzazione di lavori diversi da quelli indicati nella CILAS;
  • omissione di informazioni obbligatorie;
  • dichiarazioni false da parte dei tecnici.

Quindi, una sospensione del titolo edilizio non comporta automaticamente la perdita del Superbonus.

Occorre però verificare con attenzione la causa della sospensione per evitare sorprese.

La questione sicurezza: un fattore spesso sottovalutato

Quando la sospensione è legata a problemi di sicurezza, la situazione si complica ulteriormente.

Per molti bonus edilizi, la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro è motivo sufficiente per fare decadere le detrazioni.

Per il Superbonus destinato all’efficientamento energetico, non esiste un vincolo diretto che lega la decadenza alle violazioni in materia di sicurezza.

Tuttavia, i tecnici devono sempre attestare che gli interventi rispettino tutte le normative vigenti, comprese quelle sulla sicurezza.

Se queste attestazioni risultano false, il rischio di perdere le agevolazioni è concreto e le responsabilità, anche penali, possono ricadere sui professionisti coinvolti.

Come agire subito per non perdere i benefici

In caso di sospensione dei lavori, è essenziale muoversi tempestivamente.

Ecco alcuni passi fondamentali da seguire:

Verificare se la sospensione compromette i tempi di completamento delle opere.

Analizzare se le contestazioni riguardano difformità gravi rispetto a quanto indicato nella CILAS.

Coinvolgere immediatamente un tecnico esperto per esaminare la documentazione e chiarire eventuali irregolarità.

Consultare un fiscalista per capire come gestire le detrazioni già maturate e pianificare le prossime mosse.

 Valutare eventuali responsabilità dell’impresa esecutrice o del direttore lavori e, se necessario, considerare azioni legali.

Mai dare nulla per certo finché non si ottiene il certificato di fine lavori.

Le agevolazioni fiscali restano “in bilico” fino alla conclusione formale del cantiere.

In sintesi, di fronte a una sospensione non bisogna farsi prendere dal panico: occorre agire con lucidità e rapidità, affiancandosi a tecnici qualificati e consulenti di fiducia.

In questo modo, si possono salvaguardare (anche solo in parte) i bonus ottenuti e proteggere l’investimento effettuato.