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Calcolare il SAL negli immobili danneggiati dal sisma

In presenza di interventi finanziati sia tramite il contributo statale per la ricostruzione post-sisma sia tramite il Superbonus 110%, vediamo come si calcola correttamente il SAL necessario per accedere alle agevolazioni fiscali.

Numerosi tecnici e addetti ai lavori si sono trovati ad affrontare questo interrogativo piuttosto complesso legato alla ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2016

L’Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni chiare che aiutano a sciogliere i dubbi, fornendo un orientamento prezioso per professionisti e cittadini.

Il nodo principale: su quale base si calcola il 30% del SAL?

Il dubbio nasce nei casi in cui un intervento edilizio venga finanziato con più fonti: una quota coperta dal contributo pubblico per la ricostruzione post-sisma, un’altra sostenuta tramite il Superbonus, e in alcuni casi, una parte residua a carico del proprietario.

La questione, in concreto, è la seguente:

per poter accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito previsti dal Superbonus, su quale importo va calcolato quel famoso 30% minimo di SAL?

Due erano le interpretazioni prevalenti:

  1. Calcolo limitato alla spesa coperta dal Superbonus: secondo questa linea, il 30% andrebbe determinato solo in relazione alla parte agevolata con il Superbonus.
  2. Calcolo sull’intero valore dell’opera: altri ritenevano che il SAL andasse riferito al totale complessivo dei lavori, indipendentemente dalla fonte di finanziamento.

Il chiarimento ufficiale dell’Agenzia delle Entrate

Con la consulenza giuridica n.910-1/2025, l’Agenzia delle Entrate ha messo nero su bianco la propria posizione: il SAL va calcolato sull’importo complessivo dell’intervento, comprendo quindi:

  • il contributo pubblico per la ricostruzione;
  • il valore coperto dal Sismabonus;
  • le eventuali spese non agevolate.

Non ci si limita quindi alla sola porzione “Superbonus”, ma si prende in considerazione l’intero quadro economico del progetto edilizio.

Inoltre, è stato specificato che una volta raggiunto il 30% del totale, il beneficiario può scegliere quale incentivo attivare per primo.

Una visione unitaria dell’intervento edilizio

Questa interpretazione trova fondamento anche nella Guida alla ricostruzione post sisma e Superbonus 110%, pubblicata nell’ottobre 2023.

Il documento ribadisce che, quando il progetto è unitario e basato su un unico computo metrico estimativo, l’avanzamento lavori va valutato nel suo insieme.

Tale approccio ha un duplice vantaggio:

  1. favorisce l’integrazione tra i diversi canali di finanziamento, permettendo una gestione coordinata delle risorse;
  2. offre certezze operative ai professionisti, riducendo le incertezze interpretative e velocizzando le pratiche amministrative.

Grazie a questo chiarimento normativo, geometri, ingegneri, architetti e imprese possono contare su un riferimento chiaro per procedere nei cantieri post-sisma.

Anche i cittadini coinvolti nei processi di ricostruzione possono guardare con maggiore fiducia alle tempistiche e alla gestione delle pratiche.

È un passo avanti importante: in un contesto spesso complicato da norme complesse e procedure articolate, finalmente arriva un’interpretazione che semplifica e rende più agevole il lavoro sul campo.