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Proteggere il Superbonus prima che sia tardi

Proteggere il Superbonus significa anche tutelarsi in tempo, prima che un errore tecnico o una svista burocratica si trasformino in un disastro fiscale.

Proteggere il Superbonus: quando il rischio si nasconde nei dettagli

Chi si è trovato a gestire lavori agevolati con il Superbonus sa bene quanto il percorso sia un labirinto di documenti, firme e verifiche.

Ma il vero problema arriva quando un errore nelle asseverazioni mette in dubbio la validità dell’intera agevolazione.

Non serve una revoca ufficiale per capire che qualcosa non va: basta perdere la certezza che il beneficio sia davvero garantito. È una situazione che pesa subito, perché il bonus diventa fragile, traballante e la sicurezza economica del contribuente va in crisi.

Lo hanno confermato anche diverse pronunce dei giudici negli ultimi anni, riconoscendo che la semplice perdita di certezza è già un danno concreto.

Come proteggere il Superbonus in anticipo

C’è chi pensa che finché l’Agenzia delle Entrate non interviene, non ci sia margine d’azione. In realtà non è così.

Si può agire prima, in modo strategico. La prima mossa è una diffida formale al tecnico responsabile dell’errore: serve a interrompere i termini di prescrizione e a mettere tutto nero su bianco.

Se la situazione è più complessa, la soluzione più efficace è l’accertamento tecnico preventivo (art. 696-bis c.p.c.), un procedimento che permette di far valutare la questione da un esperto indipendente, fotografando errori e rischi prima che la situazione degeneri.

Non è ancora una causa, ma una misura di tutela concreta: consente di capire chi ha sbagliato, quali sono i danni potenziali e come impostare una difesa solida.

Non aspettare il danno

Un accertamento tecnico può anche aprire la porta a una mediazione: spesso, con una perizia indipendente in mano, le parti trovano un accordo prima del Tribunale.

In alcuni casi, persino le assicurazioni dei professionisti coinvolti possono intervenire a copertura dei danni.

La vera differenza, però, la da

il tempismo.

Chi si muove per tempo mantiene il controllo della situazione; chi aspetta “che succeda qualcosa”, rischia di trovarsi senza prove e senza tutele quando il danno è già fatto.

Quando si parla di proteggere il Superbonus, la prudenza non è paura: è buon senso.

Per sapere come affrontare le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate cliccate qui.